domenica 31 maggio 2009

Incipit



sabato 30 maggio 2009

Cartoline dall'islanda



venerdì 29 maggio 2009

Sig. Tómas Ingi Olrich immagini un palloncino.

Prima che dal campanello di via san Saba dodici togliessero la targhetta con su scritto ambasciata d'Islanda sono andato a fare una foto. 
E' come un palloncino gonfiato ad elio legato al polso di qualcuno, che se lo vedi pensi che il suo posto sia proprio quello, in equilibrio a trenta centimetri sospeso in aria. Invece non è così.
Non basta un filo a trattenere chi ha in se la forma della deriva. 
Nel senso che è nella natura dell'Islanda l'essere distante. Se si forza lo stato delle cose il nodo per qualche ragione prima o poi si scioglie e il palloncino vola via. 
Il ventisette aprile duemilanove l'Islanda ha chiuso la sua ambasciata a Roma.
Il paese sta passando una brutta crisi economica, ci sono stati scontri a Reykjavik. Ho letto che la crisi li ha colti impreparati e nelle strade hanno lanciato contro la polizia palle di neve. 
Pesa sulla questione un'opaca solitudine.
Quei milleottocento kilometri di mare che separano l'isola dalle coste del continente hanno preso corpo in quel cartellino che sarà presto tolto.

giovedì 28 maggio 2009

Cartoline dall'Islanda

martedì 26 maggio 2009

La farfalla più grande del mondo, l'Attacus Atlas.




Sabato pomeriggio nell' Uccelliera di Galleria Borghese sono andato a vedere le farfalle. Erano tutte le farfalle del mondo in cinque metri cubi.
La più bella di colore blu metallizato la guida ci ha detto che si chiama Morpho Blu. Qualcuno ha scoperto all'improvviso di aver paura delle farfalle, perché le farfalle comunque sono insetti ha detto qualcun altro. Volevo documentarmi su questa fobia e mi sono imbattuto in un'altra, quella dei sottaceti. Nel video una ragazza racconta il terrore per i cetrioli sott'aceto. Ma c'è anche chi ha paura della senape, dei palloni, dell'alluminio.

martedì 19 maggio 2009

aude

lunedì 18 maggio 2009

oslo il gatto randagio



venerdì 15 maggio 2009

Erla



martedì 12 maggio 2009

Cartoline dall'Islanda



sabato 9 maggio 2009

storie di animali tristi # 1


Kiri
Quando c’è la nebbia, un animale così, anche se sente freddo alle gambe, e le ginocchia invecchiano presto, abbandona comunque la sua tana e va a passeggio tra i tronchi di betulla, che finiscono nel bianco come bastoncini nello zucchero filato.
Gli piace quando c’è nebbia perché non lo vede nessuno. Se lui sente dei rumori si acquatta e resta immobile e così, per via della scarsa visibilità, lo si scambia per un grosso cespuglio.
Non vuole creare imbarazzo. Perché lui ha accettato il suo brutto aspetto, ma gli altri no, e se qualcuno lo incontra, finisce che lo guarda con pietà e stupore senza sapere bene come comportarsi.
Lui era uno zibellino che si innamorò di una lepre. Per piacerle si tirò le orecchie più che poteva, imparò a stare ritto sulle zampe posteriori e anche a cibarsi di erba, perché la lepre gli rivolgesse delle attenzioni.
Un giorno strofinò delle bacche di rosa canina sulla sua pelliccia per renderla fulva. Accadde che il pelo iniziò a crescere troppo, divenne nero e ispido, e da allora lui si nasconde, soprattutto dalla lepre, che non ha più incontrato.
Ormai si è abituato a stare solo, e poi per fortuna nella foresta dove vive c’è spesso la nebbia.